Qualcuno, sul ciglio della strada...
giovedì 11 giugno 2015
Riassumere in poche parole cosa ha rappresentato per me il "Laboratorio di Preghiera e Vita" è estremamente difficile. Voglio fare una premessa ed essere sincero: quando mi è stato chiesto se avessi voluto fare quest'esperienza, ho accettato pensando di aggiungere un altro tassello al già ricco mosaico di esperienze spirituali che hanno caratterizzato la mia vita fino ad ora. Sono quindi arrivato al primo incontro con questa esperienza pensando, come già avvenuto le altre volte nelle varie "lectio", incontri di formazione, catechesi, liturgie... , di andare incontro a Qualcuno; in realtà, alla fine di questi quattro mesi, posso dire che questo Qualcuno era seduto sul ciglio della strada e stava aspettando che io riprendessi con rinnovato entusiasmo, il cammino con Lui, troppe volte appesantito da quell'abitudinarietà che spesso, ahimè, anche nella vita di fede, ci fa distogliere lo sguardo dall 'essenziale. L'esperienza del "Laboratorio di Preghiera e Vita" mi ha quindi ancora una volta confermato nella fede, ma - se mi è concesso - in modo nuovo; ho iniziato infatti a vivere sentendomi amato per come sono, con tutti i miei limiti e le mie infedeltà, avendo coscienza tuttavia che nella vita di fede, il "sentirsi arrivato" è lo sbaglio più grosso che un cristiano possa commettere; prendendo coscienza di ciò, cerco di sforzarmi ogni giorno per progredire sempre più nell'amicizia con il Signore e con i fratelli che egli pone lungo il mio cammino, e anche nelle scelte e nelle decisioni che ogni giorno sono chiamato a compiere, mi chiedo: "come avrebbe agito Gesù al mio posto?" .
Certo "pensar come Gesù pensò, amare come Gesù amò" non sempre è facile: occorre impegno, buona volontà e soprattutto un cuore disposto a lasciarsi guidare dalla Parola di Dio che è come "lampada che illumina il nostro cammino".
Il percorso del Laboratorio è stato condiviso con un gruppo di persone, alcune conosciute in quest'occasione, altre già note da tempo, le quali, con le loro testimonianze di fede vissuta, gioiosa e concreta, hanno contribuito non soltanto ad edificarmi, ma parimenti a farmi chiedere a che punto sia io stesso arrivato con il mio cammino di fede.
Questi fratelli sono diventati per me via via sempre più importanti; assieme a loro ho compreso come il Signore parli a tutti in modo diverso, rispettando i tempi e rispondendo alle attese di ciascuno.
Durante questo tempo, assieme a loro, ho potuto riflettere sulla verità di quelle parole: "...è bello e soave che i fratelli vivano insieme". Un vivo ringraziamento dunque va a ciascuno di essi, senza tuttavia dimenticare il "protagonista" più importante che è sempre stato Lui, senza il quale nulla sarebbe stato possibile e bello come invece è avvenuto.
In conclusione posso affermare che questi "Laboratori" sono un cammino che augurerei a tutti. Certo, sono impegnativi - spesse volte, specie dopo una giornata passata ad attendere ai vari impegni di lavoro, vederci alle 21 di sera, per più di due ore consecutive, non sempre risultava facile - sono cosciente però che tutte le cose belle e importanti della vita richiedono un impegno e una dedizione maggiore, ma, come ho potuto constatare personalmente in quest'occasione, la "fatica" è ampiamente ricompensata dalla gioia nuova e profonda che, poco a poco, si fa strada dentro ciascuno.
Si, direi proprio che gioia e pace sono i due termini che hanno scandito questo tempo e che continuano a scandirlo anche adesso che questa fase è finita e che inizia quella forse più impegnativa della quotidianità. Ma nulla è pesante e faticoso se si deve incontrare un Amico che è sempre un passo davanti a noi per indicarci la strada!
Guido Licciardello (partecipante)
Belpasso - Ct
Deserto 11 giugno 2015
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