giovedì 11 giugno 2015



Oggi devo fermarmi a casa tua...


giovedì 11 giugno 2015

Sono  sinceramentee profondamente  convinto che, ogni avvenimento,  ogni decisione, ogni persona che attraversa la nostra vita, fa parte di un disegno divino.
Se guardo al mio passato,  quando vivevo lontano dal  Signore, un immenso sbigottimento, costellato di "perché" mi  assale. Tante decisioni, tanti incontri, tanti avvenimenti e persone  si sono intrecciati fra loro; accavallandosi, combattendosi, attraendosi e respingendosi allo  stesso tempo. Chi poteva carpirne il motivo e darne una proiezione nel futuro?
Mi ritornano in mente  le parole dette a Zaccheo da Gesù: "Zaccheo, scendi subito perché oggi devo fermarmi a casa tua". Zaccheo, a differenza di me, lo cercava, si era fatto largo fra la folla  e quando capì che non sarebbe riuscito a vederlo,  salì sull'albero di sicomoro.
lo il Signore non l'ho cercato, non mi sono fatto largo fra la folla, ma Cristo un bel giorno,  incrociando la mia strada, mi ha rivolto le stesse parole dette  a Zaccheo: "Oggi devo fermarmi a casa tua". Non ho avuto il tempo di pensare, di capire quello che mi stava per succedere, né tantomeno accennare qualche  parola, ipocritamente ispirata  dalla mia falsità, e dire: "Signore, io sono un peccatore, non sono degno...".  Neanche questo. Fu un "eccomi" pronto, indubbiamente voluto e in piena libertà. Fu un salto nel buio.
Iniziò cosi un periodo travagliato, afflitto da un malessere esistenziale mai provato prima.
Mi dicevo: ma che senso ha tutto questo? Sento la  necessità di incontrare il Signore e, nello  stesso tempo, ho perso la mia pace interiore... Che contraddizione!...
Oggi capisco che non c'era nessuna contraddizione. La pace, come la intendevo io, era ben altra cosa di quella che il Signore stava facendo crescere dentro di me: "santa inquietudine!".
La chiamò cosi il sacerdote al quale mi rivolsi per la confessione.
Proprio seguendo infatti quella "santa  inquietudine" il  Signore mi ha condotto per mano fino ad oggi. Certo qualche volta  ho cercato di svincolarmi dalla sua mano ma, puntualmente, il  "Pastore" raggiungeva la sua "pecorella smarrita", e la caricava pazientemente sulle spalle, riportandola all'ovile. Mai un rimprovero, sempre con dolcezza; mai con forza ma con tanto Amore... Lo sentivo piegarsi su di me, mi raccoglieva con le Sue mani lacerate dalle spine e mi tirava fuori dai rovi dove deliberatamente mi ero cacciato e solo allora capivo che senza di Lui non potevo fare nulla.
Cinque mesi fa fui avvicinato da una cara persona, la quale, con molto garbo e delicatezza, mi propose di partecipare al "Laboratorio di preghiera e vita": accettai con qualche perplessità ma anche con entusiasmo ed ora posso dire di aver fatto bene.
Mi  aspettavo una preghiera con la meditazione di brani  biblici ed invece mi trovai di fronte ad una preghiera strutturata in varie sessioni (15 per l'esattezza) con cadenza settimanale.
Ogni sessione ha avuto un suo tema centrale ed è stato un crescendo d'impegno spirituale:
meditazioni, canti, testimonianze e soprattutto è stato un costruire quel senso comunitario fra dodici persone che si sentono e vogliono fare "comunità" avendo in comune ,un unico  catalizzatore, "LA PAROLA".  Essa è stata il "filo conduttore" delle nostre preghiere.
In tutto questo, il risvolto che mi ha scosso maggiormente, è stato l'impegno a mettere in pratica, durante la settimana, ciò che la "Parola" ci aveva fatto ascoltare. Non si vive più come  prima, c'è come una consapevolezza nuova della propria fede; tutto è indirizzato con e per Gesù. Ci si lascia "modellare" dalle mani dello Spirito di Dio.
Ho imparato ad "ascoltare" la Parola non passivamente ma come in un colloquio.
Questa esperienza l'ho  vissuta in pieno con alcuni brani del Vangelo ed è stato bellissimo.
Mi sono ritrovato nudo davanti al Signore ed ho parlato con Lui. Abbiamo parlato d'Amore, di perdono, di sofferenza, di sensi di colpa, del prossimo, dei miei peccati. Con Lui mi sono confidato, a Lui mi sono affidato.
Il "deserto" (tempo forte di "incontro" e meditazione), ha concluso la serie delle sessioni.
Sono rimasto solo in aperta campagna per delle ore a meditare sui benefici  che il Signore mi aveva concesso durante questi mesi e, nel ringraziarLo, il mio colloquio è diventato preghiera  e la mia preghiera un abbandono confidenziale ed intimo con Lui.
Per concludere mi  affiderò  alle parole del salmo 85 per lodare e ringraziare  Dio.
"Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annunzia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con tutto il cuore.
La sua salvezza è vicina a chi lo teme e la sua gloria abiterà  la nostra terra.  Misericordia e verità s'incontreranno, giustizia e pace si baceranno.
La verità germoglierà dalla terra e la giustizia si affaccerà dal cielo...

Paolo Calanni (partecipante)
Belpasso - Ct
Deserto 11 giugno 2015

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