Il dono di un bonsai
- domenica 17 luglio 2011 -Rifletto sulla Tua Parola di oggi: sul grano e la zizzania (Mt. 13, 24-30).
Fin da quando ho iniziato questo "deserto", l'icona di Gesù sulla parete sembra leggermi nel profondo e dirmi: "Sii calmo, paziente, impara ad aspettare, non affrontare con irruenza sconsiderata le difficoltà o le prove che metto sul tuo cammino, non rimproverare, non giudicare, non avere fretta di concludere, non irritarti per le cose, le persone, i fatti che ti sembrano sgradevoli o sbagliati perché proprio così facendo tu stesso diventeresti zizzania e inquietudine.
Il tempo ti è dato per curare e coltivare il piccolo seme. Occuparsi d'altro, lasciarsi distrarre è già zizzania, un lasciarsi sedurre, tradire il mio dono”.
Così sono venuto in cappella e semplicemente "sto" davanti a Te nella forma del pane e del vino.
Ieri ho ricevuto l'eucaristia: oggi la lascio crescere in me alla luce della Tua Presenza.
Prego adesso nella natura e lungo il cammino mi sorprende la perfezione di un minuscolo cespuglio, proprio tra le rocce in mezzo al sentiero: sembra un piccolo albero in miniatura, quasi un bonsai con tanto di tronco e rami e piccole foglie: oasi di frescura per minuscoli insetti.
Il Padre pensa in piccolo perché la sua Sapienza abbraccia l'universo.
Verrà anche un piede (non è il mio, non oggi) a calpestare quella minuscola creatura, ma perché temere? Le sue radici affondano nel cuore stesso di Dio e nel mio cuore. Rendo grazie per il Tuo conforto alle ansie del giorno e mi commuove un canto di gloria che proprio ora sale dal basso, da quella cappella e Ti incontra nell'alto dei cieli…
No: non c'è “zizzania” che tenga se posso dilatare nel tempo momenti come questo, se la Tua Grazia mi accarezza, se resto aggrappato, con la forza della Tua Pazienza, come un tralcio, come quel piccolo bonsai, alla tua Vite!…
Renato (deserto del 17 luglio 2011)
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